Buonessere

La dolcezza non è mai troppa!

Come muoversi tra i tanti dolcificanti naturali per i nostri dolci. Sciroppo d’acero, stevia e zucchero di cocco sono solo alcune delle nuove alternative naturali che rendono tutto più dolce.

Solo tre decenni fa al supermercato non avevamo tanta scelta: per le nostre torte l’unico dolcificante a portata di carrello era il saccarosio, cioè quello che viene chiamato comunemente zucchero semolato, che prendevamo in una confezione di carta di un chilo direttamente dal bancale posizionato in fondo alla corsia.

Oggi il mercato offre molte alternative, più o meno salubri, più o meno economiche, per rendere dolci gli alimenti di casa. Se abbiamo già imparato a conoscere zucchero di canna, fruttosio e aspartame, così non si può dire di tutta una serie di una serie di alternative naturali che si stanno moltiplicando dall’inizio di questo millennio, soprattutto nei negozi biologici e specializzati.

Sottoforma di sciroppo abbiamo l’acero, il mais e il riso; se il primo si presenta come liquido scuro, gli altri due sono sostanze viscose ambrate.

Lo sciroppo d’acero viene prodotto dalla linfa dell’acero nero e rosso ed è diffuso in Canada e Stati Uniti. Lo possiamo usare in bevande, frullati e dolci al cucchiaio, ma anche in torte e biscotti. Volete provare ad esempio a fare una squisita torta di mele allo sciroppo d’acero? Scoprite la nostra ricetta.

Dagli amidi dei semi di mais e riso invece ricaviamo i rispettivi sciroppi, simili al miele nell’aspetto e dal potere dolcificante decisamente inferiore rispetto al comune zucchero; l’ideale è usarlo nei prodotti da forno perché in grado di dorarli. La struttura viscosa, poi, ci agevola nel “tenere insieme” gli ingredienti qualora nel nostro impasto non prevedessimo glutine o uova.

Dolcificanti naturali tra le tante scelte disponibili per i nostri dolci. Sciroppo d’acero, stevia e zucchero di cocco nuove alternative naturali.

La stevia ha avuto un boom commerciale negli scorsi anni, ottenuta nel 2012 dall’Europa l’approvazione alla vendita. Ha basso potere calorico e alta capacità dolcificante, ma chi l’ha assaggiata sa che il retrogusto di liquirizia la rende difficilmente combinabile con le ricette di ciambelle e crostate, migliore invece l’utilizzo in bevande fredde.

Lo zucchero di cocco è forse l’ultimo arrivato sulle nostre tavole, ma non nell’alimentazione dei paesi tropicali dove le popolazioni sfruttano da sempre questa linfa dell’infiorescenza maschile delle palme del cocco. Possiamo sostituirlo nelle preparazioni allo zucchero di canna, ma con parsimonia, visti i costi.

Tra i dolcificanti naturali una menzione a parte meritano i succhi/sciroppi tratti dall’agave per i quali è registrata qualche dubbio sulla salubrità, ma qualsiasi sia la nostra scelta, ricordiamo l’importanza di regolarci in base all’indice glicemico e alla modica quantità.